dal 1996 la prima rassegna musicale della Capitanata che rievoca Woodstock

dal 1996 la prima rassegna musicale della Capitanata che rievoca Woodstock

Fantastiche persone e amici di sempre

Per realizzare un grande sogno, ci vogliono straordinarie persone che insieme si accordano per concretizzarlo. I concerti di “Torstock” non ospitano nomi affermati della musica nazionale, perché hanno dato ascolto dapprima al rock semplice e istintivo delle giovani formazioni della nostra terra. Così è stato dal 1996, anno della prima edizione di Torstock, da un’idea di Michele Pettinicchio e Marco Giannasso, sostenuta dall’immediato entusiasmo di Enzo Beccia e dalle capacità organizzative di Danilo de Felice, di Ciro Russo e di Giuseppe Giarnetti. E quando a distanza di nove anni, si scopre che molti dei partecipanti delle edizioni dal 1996 al 2000, hanno continuato a percorrere la strada della musica, maturandosi e arricchendosi in realtà che autonomamente si sono affermate nel panorama nazionale, una gran gioia conforta e ha fatto credere a noi due, Ciro e Danilo simbolici eredi continuatori dell’evento, aiutati da un eccezionale gruppo di persone che ci ha sostenuto in quest’avventura, che “Torstock” è una realtà che deve continuare ad esistere negli anni avvenire. Torremaggiore patria di arte e di grandi musicisti, città di cultura e di rievocazioni medioevali, ha riavuto il suo festival della musica libera e suonata dal vivo. Per una sera, le chitarre di “Torstock” hanno smosso le ultime calure estive, i colpi della batteria richiamato centinaia di curiosi accorsi per ascoltare la musica che fa storcere il naso: il rock affermatosi dagli anni sessanta è stato rievocato da 36 musicisti nelle sue molteplici forme, sebbene l’origine di questa kermesse musicale sia nata durante la gioventù dei nostri genitori. Che ricordo ha mamma e papà della tre giorni di Woodstock del 1969 a Betel nella contea di Sullivan, dello stato di New York, oppure del primo concerto dei Beatles del 1965 al Vigorelli di Milano o della visita di Jimi Hendrix in Italia del 1968? I figli ricordano la musica dei loto genitori. La nostra generazione è figlia di quei tempi, cresciuta a suon di rock e questo vuole suonare, in tutte le sue tendenze: Cream, Pink Floyd, Iron Maiden, Queen, Pearl Jam, Alice in Chains, il moderno crossover e quanto basta di rock italiano sono stati da soundtrack nel sabato del ritorno di “Torstock” a Torremaggiore. I limiti imprescindibili imposti dai budget nei quali i nostri Amministratori devono imbattersi, quest’anno sono stati superati. L’iniziativa dello stesso gruppo di amici del 1996 ha trovato un seguito importante e la possibilità di riprendere l’evento musicale che, per cinque anni ha fatto annoverare Torremaggiore nella scena musicale estiva della Capitanata e che oggi, grazie alle centinaia di viaggiatori nella rete, ha creato un tam-tam d’informazione che ha permesso la rinascita dell’evento. Con questa breve riflessione, vogliamo ringraziare le straordinarie persone che ci hanno sostenuto in questa meravigliosa avventura: Chiara Alfonzo, Michele Antonucci, Gianluigi Celeste, Piero Celozzi, Vito Cinquepalmi, Filomena Cordone, Maria Antonietta De Francesco, Beppe delli Carri, Alcide Di Pumpo, Annalaura Di Pumpo, Tonia Di Vizio, Giuseppe Giarnetti, Michele Grasso, Paolo Iammarrone, Raffaele Iannace, Anna Maria Lamedica, Marianna Landolfi, Francesca Mancini, Annarita Mastrogiacomo, Andrea Padalino, Adriano Perla, Sergio Petta, Luigi Piancone, Enzo Piano, Patrizio Piano, Alessio Prencipe, Francesco Rinaldi, Alessio Romano, Claudio e Cristiano Russo, Stefano Scudero, Michele Siena, le ditte Seriart di Borrelli, Diva Caffè di Michele Antonucci e l’Associazione A.C.M. di Torremaggiore, Gargano Birre di Apricena, Traslochi Iannace di San Severo, il sound service della manifestazione “Sound & Lux” di Angelo Tenace di San Severo, nonchè l’affezionato pubblico intervenuto la sera del concerto. Ci scusiamo se, in questo elenco, abbiamo omesso di nominare qualcuno, ma davvero sono state tante le persone che, in ogni modo, hanno contribuito e fatto sentire la loro presenza. Il grande sogno è stato realizzato da queste grandi persone: il rock di “Torstock” vive ancora.
Danilo de Felice e Ciro Russo